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Radiologia

RAY
Così come ogni studio Odontoiatrico decide quale sia il proprio livello di qualità offerto, così i produttori decidono quale posizionamento qualitativo dare al proprio prodotto. Troveremo di conseguenza sul mercato prodotti con diversi livelli di funzioni e diverse capacità qualitative.
"RAY" si pone come scelta tecnica nella fascia del massimo livello qualitativo sia con la componentistica che con le scelte funzionali.

Quante volte abbiamo sentito colleghi non capire perché quel caso di guidata non è andato come programmato oppure prendere misure rivelatesi poi diverse oppure una recidiva endodontica che non mostrava radiologicamente il problema e così via.

 

L’odontoiatria digitale richiede pochissimi  strumenti rispetto all’analogica, se questi generano errori in acquisizione tutto il processo avrà dei limiti che non sono riconducibili a problemi del processo digitale ma alla tipologia di strumenti utilizzati e questo è ciò che vediamo giornalmente.

Una CBCT professionale deve assicurare i seguenti punti:

1

Correttezza dimensionale

2

Riconoscimento diversi materiali e tessuti

3

Disporre di diversi alritmi di acquisizione specifici per ogni tipologia di esame

4

Consentire la navigazione canalare

5

Geometria distanza fuoco pelle e pelle sensore idonea a non creare sproiezioni

6

Acquisizione diretta su sensore

7

DICOM Nativo

8

Disporre di un sistema di controllo automatico con avviso all'assistenza dello stato macchina nel caso di perdita di calibrazione e funzionalità

9

Formazione e assistenza

Si noti che questi punti non sono praticamente mai indicati nei cataloghi degli strumenti e ciò perché non disponendone, si preferisce valorizzare il device promuovendo il marchio...

Si noti che questi punti non sono praticamente mai indicati nei cataloghi degli strumenti e ciò perché non disponendone, si preferisce valorizzare il device promuovendo il marchio o il FOV e sapendo poi che si possono ottenere esami grandi con sensori piccoli, conseguentemente con costi bassi… ma ovviamente riducendo drasticamente la qualità e giocando sui filtri per presentare esami ben contrastati e apparentemente belli ma in realtà poveri e dimensionalmente incerti.

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Si noti che questi punti non sono praticamente mai indicati nei cataloghi degli strumenti e ciò perché non disponendone, si preferisce valorizzare il device promuovendo il marchio o il FOV e sapendo poi che si possono ottenere esami grandi con sensori piccoli, conseguentemente con costi bassi… ma ovviamente riducendo drasticamente la qualità e giocando sui filtri per presentare esami ben contrastati e apparentemente belli ma in realtà poveri e dimensionalmente incerti.

Parliamo ora di macchine professionali e cosa devono avere:

Correttezza dimensionale

Se pensiamo che le cone beam diano per loro natura una dimensione certa, stiamo commettendo un grave errore. Una CBCT acquisisce una serie di scatti durante una rotazione di 360° ma per compattare le dimensioni della macchina può darsi che questa ruoti di 210° o anche solo 180° ovvio minori dati danno minori informazioni e di conseguenza mancati riferimenti all’algoritmo di ricostruzione.

Riconoscimento materiali e tessuti

La totalità dei dati su 360° e la tecnologia del sensore preferibilmente Multifocale consentono di ricavare informazioni diversamente non ottenibili quali la densità dei tessuti e il riconoscimento di materiali diversi. Così una CBCT di qualità può acquisire i siliconi d’impronta e le impronte molto precisamente, vedere se una dima è aderente, togliere virtualmente la guttaperca per navigare in canali otturati e analizzare possibili fratture, stripping, false strade, oppure ancora identificare la tipologia di tessuti all’interno di un seno se muco o ispessimento mucoso e molto importante conoscere la densità dell’osso nella posizione in cui stiamo programmando un impianto e quindi poter decidere ad esempio i passaggi di frese da fare o se possibile programmare un carico immediato o meno.

Algoritmi di acquisizione specifici

La 3D di un’arcata dentaria necessita di tipologie di acquisizione e principalmente di ricostruzione sensibilmente diverse da quella di un Seno, di un’ATM, di un canale endodontico, di un’impronta in silicone, di una dima radiologica, di una chiave di occlusione ecc. Ovvio che se il mio strumento non ha previsto questi diversi esami acquisirà e ricostruirà sempre allo stesso modo con i relativi limiti alle specifiche esigenze. Ahimè però i sensori di tecnologia più datata non sono in grado di gestire l’acquisizione di materiali diversi e quindi necessariamente possono offrire un solo algoritmo. L’algoritmo di ricostruzione è la vera proprietà intellettuale di uno strumento, molto complicato da creare infatti molti costruttori non hanno uno proprio e acquistano quello abbinato al sensore che però è uno solo.

Navigazione canalare

La navigazione canalare, non è considerata uno strumento scientifico come le immagini radiologiche però consente una visualizzazione endoscopica che molto spesso palesa patologie o situazioni presenti con grande facilità di comprensione sia al Professionista che al Paziente. Perché questo dato non sia una approssimativa ricostruzione ma un dato qualitativo, l’acquisizione necessita dei parametri fondamentali sopra descritti quali rotazione 360°, sensore ad acquisizione diretta, distanza fuoco pelle adeguata, punto focale non oltre 0,5, sensore multifocale.

Geometria distanza focale

La matematica non è un opinione e la geometria è un dato certo. Le ricostruzioni delle CBCT si basano su questi principi base. Quindi se geometricamente il nostro punto di emissione raggi e molto vicino all’oggetto da acquisire (Braccio corto) i raggi avranno una forte divergenza, una dose maggiore e un sproiezione di ogni singolo punto, se poi il punto focale fosse maggiore a 0,5 ad esempio 0,6 o 0,7 questi elementi peggiorerebbero progressivamente e sensibilmente. Il risultato sarà che l’algoritmo matematico dovrà elaborare questi dati geometrici falsati dalla sproiezione mediando le informazioni e depauperandosi di un gran numero di dati impoverendo così l’immagine.

Acquisizione diretta su sensore

Il FOV di una CBCT è paragonabile alla dimensione esterna di un’automobile, ne determina forse la comodità e la capacità di carico ma le prestazioni dipendono invece dalla cilindrata; in una CBCT la cilindrata è rappresentala dalla dimensione del sensore. Si da abitualmente per scontato che un FOV grande abbia un sensore grande, invece non è sempre così. Anzi non è quasi mai così. Ovvio che solo con un sensore grande che ad ogni grado di rotazione acquisisca ogni punto dell’esame avremo dati completi, certi e confrontabili in tutte le angolazioni. Diversamente l’uso molto diffuso dell’acquisizione progressiva (offset scan) che consente con piccoli sensori l’acquisizione di FOV doppi rispetto all’acquisizione diretta ma ovviamente con prestazioni molto inferiori. Questa somma di immagini slegate tra loro è un po’ come creare un’immagine di un panorama fotografico con diversi scatti poi uniti uno dopo l’altro. Ecco quindi apparire la scusa commerciale del Multifov che impone di ridurre dimensionalmente l’esame per alzarne la risoluzione. Ovvio che un sensore piccolo non possa acquisire un esame grande in alta risoluzione. Peraltro per centrare gli esami piccoli si ricorre allo scout view che concorre ad aumentare ulteriormente la dose.

DICOM

DICOM acronimo di (Digita Imaging and COmmunication in Medicine) è l’unico formato riconosciuto a livello medico legale che garantisce lavorabilità ma immodificabilità dell’esame primario. Deve essere nativo ossia l’immagine acquisita deve venire resa disponibile già in DICOM, diversamente se fosse elaborata prima e salvata poi in DICOM perderebbe il Suo valore legale. È buona norma verificare che il proprio strumento abbia quindi un Software DICOM Nativo. Una elevata flotta di macchine economiche non ne dispongono trasformando immagini da formati vari in DICOM solo al momento della generazione del CD di esportazione. I protocolli DICOM hanno sempre necessità di una licenza e devono essere applicati sia agli esami 2D che a quelli 3D.

Sistema di controllo automatico

La natura dei tomografi computerizzati è quella di necessitare di una collimazione meccanica piuttosto sofisticata questo consente di limitare i raggi nella sola area interessata e di mantenere una geometria di proiezione sempre perfetta. Ma come in ogni strumento meccanico può accadere che si perda millimetricamente questo allineamento con il risultato di una perdita di qualità immagini. Spesso l’utilizzatore non si accorge di questo calo qualitativo perché è una cosa molto progressiva ecco allora che sono applicati agli strumenti qualitativi dei sistemi di controllo che raggiunta una minima percentuale di disallineamneto o per qualsiasi errore macchina o di comunicazione, avvisa la customer service di effettuare un controllo. Questo sistema si chiama IOT e rappresenta l’importante garanzia di avere sempre una macchina che offre le massime performance.

Formazione

Formazione: Quanti professionisti vediamo analizzare gli esami 3D solo tramite la Panorex e le relative Cross Sectional. Praticamente utilizzando meno del 10% delle potenzialità dell’esame e non solo, spesso lo vediamo fare con tagli casuali dove ad esempio una radice o un impianto viene visualizzato tagliato su più immagini cross magari distanti 2mm una dall’altra. Non è certo un metodo corretto. Il formatore è parte integrante della bontà di una macchina e deve garantire supporto nel tempo al professionista che approccia i sistemi 3D per guidarlo mano mano nelle funzioni dello strumento. In questo la Casa Madre RAY è molto selettiva perché ogni professionista possa sfruttare appieno le funzionalità cui hanno dedicato molti sforzi per renderlo performante al meglio.

RAYSCAN

Rayscan Alpha
Rayscan Alpha Plus
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Rayscan Studio
RioScan
Riosensor
Digital Tray
Object Scan
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  • FOV 10X10
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  • Campo visivo 20×20
  • Paziente virtuale 3D
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  • Scansione del volto del paziente
  • TAC a fascio conico
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  • Cefalometria
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Eccezionale sensore intraorale
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Ottimizzato per la scansione delle impronte CT
  • Prendere CT di un paziente mentre si indossa DIGITAL Tray™.
  • Eseguire una scansione TC separata del DIGITAL Tray™.
  • Abbina i dati CT e i dati STL di DIGITAL Tray™.
  • Il processo di corrispondenza dei dati dello stesso vassoio migliora la precisione.
  • La maggiore precisione dei dati CT e STL abbinati aumenta l'efficienza nella produzione di guide chirurgiche, casi edentuli e casi con molte protesi metalliche.
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La scansione dell'oggetto (scansione dell'impronta CT) è la caratteristica molto specializzata della CBCT di RAY.
Ti consente di acquisire ottimi risultati di scansione 3D di impronta/modello per CAD/CAM digitale utilizzando il tuo RAYSCAN CBCT

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RAYScan Alpha
  • Campo visivo multiplo
  • da 100 micron Voxel
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RAYScan Alpha Plus
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RAYScan S
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RAYScan Studio
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Digital Tray
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Object Scan

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